
E poi tutto si è fatto quiete e silenzio, vuoto e solitudine. Mi sono guardato attorno: il gatto dorme sul bracciolo del divano, stoviglie della colazione da lavare ammucchiate nel lavello, stordimento dato dal sonno latente. Mi trascino da una stanza all’altra e realizzo pienamente che son rimasto solo. Gli ultimi giorni di preparativi, un crescendo che mi ha coinvolto fino allo stordimento e poi, improvvisamente, più niente, più nessuno. A casa ci sto bene, libero di farmi gli orari, di mantenere le abitudini, di annoiarmi mortalmente perchè potrei non avere niente da fare (ma trovo sempre qualcosa per impegnarmi, per imparare cose nuove, per meravigliarmi). Nel lettore cd dell’impianto stereo un bel disco dei Genesis prima maniera, anzi, è il loro primo disco, sparato dalle casse in tutto l’appartamento come non facevo da tempo. Che gioia, che emozione, si accompagnano a che malinconia, che desolazione, ma è così che funziona, tutto è regolato dalla simmetria. Anche noi, esseri umani, siamo sempre combattuti tra il positivo ed il negativo, e facciamo grandi spettacoli per cercare di rimanere in equilibrio nel grande circo della vita. Dentro di noi grandi forze ci guidano, inconscio e coscienza, archetipi, simboli, immagini primordiali. Ho finalmente trovato dei buoni libri di Carl G. Jung. Sto leggendo Psicologia e Poesia, l’ho trovato proprio delizioso, meraviglioso, incredibile, stupefacente, coinvolgente, insomma mi è piaciuto ed è stato proprio rivelatore. Che persona magnifica Jung. Ne ho altri in attesa, già acquistati e giacenti sul tavolo, tutti dello stesso autore: Un mito moderno,le cose che si vedono in cielo; Psicologia dei fenomeni occulti; La psicologia dell’inconscio. Il reparto psicologia della libreria è meraviglioso, credo che ci tornerò presto. In questi giorni vivo anche un po’ di frustrazione perchè impossibilitato a godermi la volta notturna, il cielo stellato in questo periodo è spettacolare per le stelle cadenti ma in città c’è troppa illuminazione, non si vede niente, e c’è anche la luna piena. Alzo gli occhi al cielo e non vedo niente, a volte una stella, una sola, che tristezza, sembra impossibile. Vorrei essere in un posto buio, isolato, deserto, perdermi nella moltitudine dello spazio, perdere la ragione e la conoscenza. Questa vita è proprio deprimente a volte.
11 agosto 2011